A typical Afranio thing!
Palazzo Collicola, Musei Civici di Spoleto
a cura di Serena Schioppa
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Progetto per il Centenario di Afranio Metelli, a cura di Serena Schioppa
Inaugurazione: 14 Dicembre, 11.30–13.30
Fino al 23 Febbraio (Lunedì 10.30–13.30, dal Giovedì alla Domenica 10.30–13.00 e 14.30–17.30)
Comunicata stampa e lista di lavori
Un omaggio ad Afranio Metelli (1924–2011) che celebra il centenario dell’artista umbro, curato da Serena Schioppa, residente e collaboratrice dei Mahler & LeWitt Studios. La mostra è organizzata grazie a una collaborazione tra i Musei Civici di Spoleto e Mahler & LeWitt Studios. Metelli, infatti, intrattenne una lunga e solida amicizia con l’artista statunitense Sol LeWitt (1928 – 2007), che visse e lavorò a Spoleto per lunghi periodi della sua carriera: il loro comune interesse per la ripetizione ha tracciato le basi per lo sviluppo curatoriale dell’esposizione. La mostra presenta quattro cicli di opere, tutte incentrate sulla reiterazione dello stesso soggetto: autoritratti, nature morte, pugili e un “d’après” Balthus: una serie ispirata al celebre quadro dell’artista francese, Lezione di chitarra (1934). Metelli manipola i diversi soggetti in modo quasi ossessivo, trasformandoli in un rito visivo che si ripete incessantemente. Sebbene all’apparenza semplici, le opere rivelano una trama complessa, fatta di sottili differenze che sembrano testimoniare la possibilità di dare vita, attraverso la ripetizione, a nuovi significati. La mostra invita lo spettatore a soffermarsi sui dettagli, a concentrarsi sulle piccole differenze che punteggiano e rimarcano la serialità del gesto: copie non conformi che riflettono sul valore estetico e semantico della rappresentazione dell’identico. Questo, per Metelli, non corrisponde mai a ridondanza, ma sembra diventare atto meditativo e, insieme, pratico: il raggiungimento di un’esperienza artistica che si predispone all’inciampo e scorge in esso il luogo di ulteriori indagini, tentativi e possibilità. Conosciuto per la sua pratica diversificata, che comprende disegno, collage, pittura e scultura, Metelli incarna uno stile difficilmente incasellabile, che nella sua versatilità riesce a essere straordinariamente attuale. Parte delle cornici in mostra è stata progettata e realizzata appositamente, con l’intento di non celare i supporti originari utilizzati dall’artista, bensì di esaltarli tenendoli ben visibili: tavole recuperate, sezioni di porte o finestre, parti di mobili dismessi, oggetti di fortuna utili a soddisfare l’esigenza del momento. L’occasionalità del supporto, insieme all’indagine ricorrente dello stesso soggetto e al fascino per la ripetizione, costituiscono tre caratteri frequenti nella pratica dell’artista. Ciascuno di essi, potremmo dire, è “a typical Afranio thing” (una cosa tipica di Afranio), dove “tipico” non è solo un carattere che ricorre nella pratica di Metelli ma è qualcosa che intende enfatizzarne la singolarità.
La mostra è il risultato di una residenza realizzata da Schioppa presso i Mahler & LeWitt Studios in collaborazione con lo studio e l’archivio Afranio Metelli. L’esposizione, inoltre, è stata l’occasione di un attento lavoro di pulitura delle opere pittoriche e di stabilizzazione di quelle scultoree. Parte delle cornici delle opere in mostra è stata progettata e realizzata appositamente per l’occasione.
I Musei Civici di Spoleto e la famiglia Metelli desiderano ringraziare Carol LeWitt per il suo generoso sostegno al Progetto Centenario Afranio Metelli.
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Afranio Metelli nasce a Campello sul Clitunno nel 1924. Dopo il diploma all’Accademia di Belle Arti di Perugia, si trasferisce a Gualdo Tadino, città umbra in cui lavora come decoratore ceramico fino al 1952. Si sposta poi in Costa Azzurra, attratto dall’ambiente artistico di Vallauris, dove l’influenza di Picasso segna profondamente il suo stile. Nel 1954 è a Roma e, a partire dal 1960, inizia a sperimentare forme astratte, utilizzando tecniche e materiali innovativi. Dopo un periodo in Messico, in cui si concentra sulla riproduzione di immagini Maya, e una parentesi a Los Angeles, torna in Italia nel 1971, partecipando a numerose mostre. A partire dagli anni Ottanta espone in diverse gallerie, soprattutto in Umbria, e nel 1991-92 è presente alla mostra Open Mind di Sol LeWitt a Hartford. Metelli muore a Spoleto il 28 giugno 2011.