Felix Bazalgette
Scrittore/ Fotografo in Residenza

Felix Bazalgette – scrittore, film-maker e fotografo – si è unito a noi a Spoleto per lavorare a Natural Magic (Fitzcarraldo Editions, 2021), una pubblicazione riguardante le “storie e preistorie della fotografia e il modo in cui vivono nel presente”. Anche le sue opere fotografiche sono incluse nel libro e informano la sua tesi. Oltre a dedicarsi alla scrittura, ha realizzato una camera oscura e ha sperimentato la fotografia istantanea, presentando questi lavori in due mostre alla fine della sua residenza.

Nella foto sopra: continuando la nostra regolare collaborazione con l’artista e curatore spoletino Franco Troiani e il suo Studio A’87, a Felix è stata offerta la Cappella della Madonna del Pozzo per una mostra. Felix ha creato una camera oscura all’interno della cappella, filmando le immagini ottenute attraverso di essa e ri-proiettandole in un video all’interno della cappella per la mostra.

Felix ha sperimentato a lungo la fotografia istantanea. La sua macchina fotografica “fatta a mano” è una fotocamera polaroid vintage adattata per accogliere obiettivi moderni più complessi. L’esposizione e la messa a fuoco possono essere controllate solo mediante calcoli manuali e attraverso tentativi ed errori.

Per il nostro evento Open Studio alla fine della sessione di residenza, Felix ha presentato una serie di polaroid realizzate utilizzando le sue fotocamere adattate e la camera oscura. Il testo seguente è tratto dal comunicato stampa:

Nel terzo secolo d.C., Plotino, un filosofo di origine egizia residente a Roma, si chiedeva esattamente come fosse possibile che “bellezze, immagini e ombre percettibili … scendessero nella materia, la ordinassero e infine ci commuovessero con il loro aspetto”.

In quel secolo vigevano due distinti approcci filosofici alla teoria della visione, l'”estromissione” e l'”intromissione”. I sostenitori dell’estromissione sostenevano che la visione fosse il risultato dei raggi inviati dall’occhio, i quali si intersecavano con l’oggetto osservato, creando un contatto fisico nello stesso modo in cui una mano sente ciò che afferra. Coloro che credevano nell’intromissione pensavano invece che gli oggetti visibili emettessero costantemente versioni visibili di se stessi – allo stesso modo in cui il pane appena sfornato rilascia piccole particelle aromatiche – e che questi elementi visibili trasportassero le immagini degli oggetti nel bulbo oculare dove veniva finalmente elaborata la visione.

Plotino era a sostegno della teoria dell’estromissione, avendo ragionato sul fatto che cose come i cieli e le montagne erano così grandi che sarebbe stato fisicamente impossibile che le loro immagini venissero trasportate attraverso la piccola apertura dell’occhio. Tuttavia, le macchine ottiche come le camere oscure avrebbero in seguito sovvertito il modo in cui tale surreale e contro-intuitiva traduzione di scala sarebbe effettivamente divenuta possibile. Ciononostante, lo scetticismo di Plotino, peraltro in parte condivisibile, rimane per me convincente. Come ha scritto il fotografo italiano Luigi Ghirri, “la fotografia è sempre già surreale”.

Queste fotografie sono state scattate durante la residenza presso i Mahler & LeWitt Studios nel corso della ricerca e della scrittura del mio libro Natural Magic (di prossima pubblicazione presso Fitzcarraldo Editions), il quale indaga storie e preistorie della fotografia ed il modo in cui queste vivono nel presente.

Felix Bazalgette

Sito dell’artista

Biografia Felix Bazalgette è uno scrittore, fotografo e regista. Durante la sua residenza a Spoleto ha lavorato alla sua pubblicazione Natural Magic, nel quale varie micro-storie di fotografia si collegano a reportages, ricerche, immagini trovate, citazioni e ritagli. Il libro rivisita una città dell’Italia meridionale ancora alle prese con l’eredità di Edward Banfield, un sociologo equipaggiato di fotocamera il quale ne fu visitatore negli anni sessanta, esaminando le storie intrecciate di volo spaziale e fotografia istantanea e raccontando le prime credenze sulle tecnologie ottiche, intrise di nozioni aristocratiche sulla magia e di appropriazioni coloniali violente. Nell’interezza della sua consultazione, il libro si interessa di fotografia, cercando di analizzare i molteplici modi di validazione, sovversivi o repressivi con cui questa forma di generazione di immagini si è infiltrata in ogni angolo della vita contemporanea.

La poesia, il giornalismo e i saggi di Felix sono stati pubblicati da diverse testate tra cui The White Review, LRB Blog, New York Review of Books Daily, The Guardian e Blackbox Manifold. I suoi cortometraggi sono stati presentati su Nowness, nominato per il premio One World Media e proiettato in concorso in festival come Full Frame e Big Sky. Natural Magic sarà pubblicato da Fitzcarraldo Editions nel 2021.