The tree that burns
Joshua Leon, a cura di Daniela Ruiz Moreno

 

Joshua e Daniela ricercano documenti catastali di fondi olivicoli all’interno Archivio di Stato, Spoleto.

The tree that burns è una mostra e un programma educativo dell’artista e scrittore anglo-austriaco Joshua Leon, che prevede la riapertura temporanea dell’Istituto Sperimentale per l’Olivicoltura di Spoleto. L’istituto di ricerca ospita una biblioteca e un archivio di reperti storici e attrezzature scientifiche relative all’olivicoltura e alla produzione di olio d’oliva. Gli interventi di Leon, che integreranno musica, testi e installazioni, esploreranno la condizione attuale dell’olivo e la sua testimonianza del cambiamento eco-sociale nel corso della storia. Il progetto è curato da Daniela Ruiz Moreno e prodotto dai Mahler & LeWitt Studios.

Un programma di eventi organizzato da Leon e Ruiz Moreno presso l’Istituto esplorerà l’olivo e la produzione di olio d’oliva alla luce dell’attuale crisi ecologica (siccità, incendi e peste), delle pressioni economiche (carenza di manodopera e costi dell’inflazione) e considererà come l’olivo come pianta e l’oliva come prodotto abbiano unito le persone attraverso la loro forza poetica e il loro valore culturale (teologico e medicinale). Il progetto considera gli ulivi come alcuni dei più antichi testimoni viventi della storia.

Traendo spunto dalle storie di migrazione e delle relazioni internazionali, nonché dalle normative politico-religiose che hanno reso la coltura dell’olivo una delle più importanti della regione, il progetto considera l’ulivo come un veicolo attraverso cui tracciare le trasformazioni eco-sociali della regione.

La pratica di Leon combina la ricerca storica con l’autobiografia per rianimare archivi e istituzioni ed esplorarne la rilevanza per la società contemporanea. Crea spazi di riflessione, invitando i visitatori a soffermarsi.

Il progetto si sviluppa attraverso una serie di residenze presso i Mahler & LeWitt Studios. Per saperne di più sulle loro prime residenze a Spoleto, clicca qui: Joshua Leon, Daniela Ruiz Moreno.

Joshua Leon è un artista e scrittore. Ha conseguito il dottorato di ricerca presso il Royal College of Art di Londra, Regno Unito, nel 2023. Nei suoi scritti e nella sua attività espositiva, Leon impiega una teoria del collasso all’interno di un’analisi più ampia del lamento come spazio critico, esplorando come la memoria d’archivio, la ricerca storica e il memoir si integrino. Questo approccio esamina i modi in cui sito, luogo e materiale testimoniano, codificano il linguaggio e immagazzinano la memoria personale e socio-storica. Questo processo metodico è immaginato attraverso presentazioni di discorso poetico, esposizione e produzione di conoscenza. Le opere di Leon si manifestano fluidamente attraverso una moltitudine di forme, tra cui scrittura, silenzio, musica, vetrate, passeggiate, lettura, abiti, documenti e interventi e alterazioni istituzionali. La sua prima pubblicazione, The Process, edita da Mousse e dalla Chisenhale Gallery, vincitrice del premio di scrittura artistica dell’Emerging Art Foundation, è il risultato di due anni di scrittura e documentazione dei suoi processi di ricerca tra il 2022 e il 2024, in preparazione della sua prima mostra personale istituzionale alla Chisenhale Gallery.

Daniela Ruiz Moreno (1991, Argentina) Daniela è una curatrice indipendente specializzata in programmi partecipativi e didattica artistica. Con sede tra Madrid e Santander, attualmente coordina PRAXIS, un apparato e una struttura educativa per studi indipendenti dell’organizzazione artistica no-profit Fluent, e ha partecipato alla creazione di TEJA, una rete di spazi culturali a supporto di situazioni di emergenza. Ha curato Cuidadorx’s Invisibles e El árbol que no plantamos aún, nonché il programma di residenza online Together Apart della Fundación ‘ace para el Arte Contemporáneo in Argentina. Daniela ha anche co-curato Suspension of Disbelief (2023) al TANK Shanghai ed Embodied Interface (2021), sponsorizzato dalla Taiwan National Culture and Arts Foundation. Residenze: Delfina Foundation, Mahler & LeWitt Studios, demolición/construcción, Shanghai Curators Lab.